Il sovrappeso e l’obesità sono definibili come quadri medici e psicologici complessi che possono o meno essere associati a specifici disturbi dell’alimentazione, come il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder – BED). Inoltre il significativo aumento di peso corporeo se non affrontato in modo adeguato, può evolvere verso una cronicizzazione. Questo processo di evoluzione, spesso accompagnato da tentativi frustranti e fallimentari di perdere i chili in eccesso, non solo mette a rischio la salute fisica, ma può anche contribuire allo sviluppo o al peggioramento di disturbi psicologici legati alla condizione stessa.

Ma cosa si intende per tentativi fallimentari di controllo del peso? Molto spesso, questi insuccessi derivano da un approccio limitato e riduttivo, focalizzato esclusivamente su aspetti quantitativi, come il conteggio dei grammi di carboidrati o delle calorie assunte. Questa visione ristretta può portare la persona a vivere l’esperienza distruttiva delle diete ipocaloriche ripetute che, nonostante possano inizialmente portare a una perdita di peso più o meno significativa, finiscono per fallire nel mantenere i risultati a lungo termine, portando inevitabilmente al recupero del peso precedentemente perduto.

Quindi, come affrontare il problema in modo più efficace? È essenziale riconoscere la complessità che caratterizza l’obesità, comprendendo che le sue cause sono molteplici e interconnesse. Fattori genetici, alimentazione sbilanciata o inadeguata, influenze ambientali e socio-relazionali, l’ansia, le alterazioni del tono dell’umore, specifici tratti di personalità, e persino malattie specifiche, possono tutti essere fattori che contribuiscono all’insorgenza e alla stabilizzazione di questo quadro clinico.

Un aspetto particolarmente rilevante da considerare è il ruolo compensatorio che il cibo svolge nella vita di ciascuno di noi. Quando le emozioni e le sensazioni non trovano uno spazio adeguato per essere prima elaborate mentalmente e poi espresse verbalmente, la gestione del peso può diventare un’impresa che va oltre la semplice forza di volontà e gli aspetti riduzionisti e quantitativi. In questi casi, il cibo assume una funzione di compensazione emotiva che trasforma la perdita di peso in una sfida non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva.

Affrontare l’obesità richiede quindi un approccio integrato che prenda in considerazione non solo gli aspetti medici e nutrizionali, ma anche quelli emotivi e psicologici oltre che ambientali e relazionali, per poter sviluppare strategie efficaci e durature per il controllo del peso e la promozione della salute globale.