Dipendere da una sostanza, da un comportamento, o persino da una persona, è un’esperienza profondamente dolorosa e destabilizzante, con conseguenze potenzialmente devastanti non solo per chi ne è direttamente coinvolto, ma anche per le persone care e l’ambiente circostante.
Per lungo tempo, le dipendenze sono state erroneamente etichettate come semplici vizi, problemi morali da risolvere con un atto di volontà. Questa visione riduttiva ha trascurato la complessità che definisce un disturbo della dipendenza, spesso lasciando chi ne soffre in una situazione di isolamento e impotenza.
Oggi, grazie all’evoluzione delle conoscenze scientifiche e psicologiche, sappiamo che la dipendenza è una patologia a tutti gli effetti, che coinvolge aspetti biologici, psicologici e sociali. È un disturbo che richiede un approccio terapeutico mirato e personalizzato, supportato da professionisti formati e da strumenti specifici.
Se ci troviamo ad affrontare una dipendenza da sostanze o comportamenti – come nel caso del disturbo da gioco d’azzardo – è indispensabile riconoscere che non si tratta di una questione di debolezza personale o di mancanza di forza di volontà. Al contrario, è necessario cercare aiuto da parte di specialisti, psicoterapeuti, medici e altri professionisti del settore, che possono offrire il supporto e le strategie necessarie.
Il pensiero di poter smettere in qualsiasi momento, o la convinzione che “questa sarà l’ultima volta”, sono segnali chiari di una condizione patologica che non può essere gestita in solitudine. Affrontare una dipendenza è un processo complesso che richiede motivazione, determinazione e, soprattutto, il giusto supporto professionale.
Qualunque cosa possa sembrare immutabile, anche quando appare come se fosse “sempre stata così,” può trasformarsi se la persona ha deciso che è giunta l’ora di apportare un cambiamento.